
Perché scegliere un consulente di comunicazione?
Chi scrive è una consulente di comunicazione che lavora con piccole e medie imprese nella veste di ufficio di comunicazione esterno. Chiarito questo punto, vi spiego perché ad una piccola impresa conviene affidarsi ad un servizio esterno.
Come può gestire la propria comunicazione una piccola impresa?
Lo scenario che affronto normalmente è quello di aziende famigliari – o quasi – che impiegano dai 3 ai 50 dipendenti con un fatturato che parte dai €500.000.
Per queste realtà l’inserimento di una sola risorsa in più in azienda è un sacrificio altissimo. Se poi le competenze di questa persona non sono volte alla produzione interna, ma ad una questione di immagine, l’assunzione è quasi impossibile.
Quindi, se eliminiamo la possibilità di aprire un ufficio di comunicazione interno, cosa rimane?

Il dipendente prestato alla comunicazione
Se i dipendenti sono in numero sufficiente, molte PMI cedono alla tentazione di destinare una persona alla gestione saltuaria della comunicazione aziendale. “Tanto devi solo mettere un po’ di foto su Facebook e dire che siamo alle fiere”.
Seppur desolante, questo è il pensiero medio sull’utilità di un ufficio di comunicazione. Purtroppo, per gestire la comunicazione aziendale non è sufficiente insegnare ad un dipendente l’utilizzo di WordPress – o simili – per aggiornare un sito.
Chi viene “buttato” sul campo necessita di una formazione, che va acquisita con corsi ed esperienza. Ciò significa che l’azienda dovrà pagare per l’istruzione della risorsa che nel frattempo non potrà svolgere altre mansioni. Inoltre, serviranno almeno sei mesi prima che il nuovo addetto acquisisca sufficiente dimestichezza con i nuovi compiti.
Pro
- Un dipendente conosce già l’azienda e le sue potenzialità
- Non è necessario assumere nuovo personale
Contro
- Anche se conosce bene l’azienda, spesso non ha una conoscenza approfondita di come gestirne in maniera efficace la comunicazione e l’immagine.
- Non possiede conoscenze specialistiche: es. montaggio video, grafica, stesura testi efficace, software e strumenti utili per la gestione della comunicazione.
- È necessario un periodo di formazione che implica costi economici e di personale.
- Non è supportato da una rete di professionisti fidati che possano supplire alle sue mancanze.
- La comunicazione è solitamente gestita in maniera sporadica e saltuaria, non c’è una continuità ed uno sguardo d’insieme.

Il conoscente social-dipendente
Quando si parla di agenzia di comunicazione spesso si cade in un tranello molto diffuso identificandola con una web agency o un’agenzia pubblicitaria.
Un’agenzia o un consulente di comunicazione svolgono anche queste mansioni, ma sono molto più di questo.
Hanno una visione d’insieme dell’azienda e dei suoi obiettivi e lavorano per connotarla e indirizzarla verso specifici traguardi.
Ma torniamo alla nostra PMI che si è accorta di avere qualche difficoltà a gestire la propria comunicazione. In particolare, il sito e Facebook sono fermi da 8 mesi e, nonostante le avvertenze di chi ha creato la vetrina online, si è accorta che no, non riesce ad aggiornarla con continuità. Che fare?
La web agency ha declinato qualsiasi invito ad aggiornare il sito. Una web agency si occupa di realizzare siti, non sempre crea contenuti.
Il figlio universitario dell’amico di famiglia che è sempre su internet fa al caso nostro! Gli diamo tutti gli accessi e ci pensa lui.
Ma – ahimè! – essere sempre su internet non significa saper gestire un profilo aziendale. Privacy, copyright, gestione di troll o individuazione di tematiche in linea con la filosofia aziendale sono elementi su cui non si può soprassedere. E vanno studiati. Come va studiato l’impatto dei nostri contenuti, il pubblico di riferimento e il messaggio da veicolare. Anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnici quali statistiche e tools.
Il ragazzo sa come fare? Se sì, potreste aver fatto un buon affare.
Pro
- Il costo potrebbe essere molto basso, se non nullo.
- Almeno i social potrebbero essere aggiornati con costanza. Il sito richiede conoscenze diverse e meno diffuse.
Contro
- Avete autorizzato una persona non qualificata a parlare a nome della vostra azienda e gestirne l’immagine…
- Spesso manca una formazione di base, quindi non è in grado di controllare l’effettivo impatto delle strategie e non conosce gli strumenti tecnici e tecnologici necessari per ottimizzare le soluzioni.

L’agenzia di comunicazione
Ok, la nostra PMI ha capito che c’è in gioco la propria immagine e tutto il faticoso lavoro di reputazione che ha costruito negli anni.
Decide di affidarsi ad un’agenzia di comunicazione. Una di quelle conosciute, che al loro interno hanno tutte le figure necessarie: grafico, copywriter, esperto di marketing e tutti gli altri. E magari vendono anche gli spazi pubblicitari su giornali e cartelloni.
Perfetto!
La soluzione è senza dubbio professionale, il lavoro sarà studiato e fatto a regola d’arte. Come il prezzo.
Una PMI difficilmente potrà permettersi di far seguire la propria comunicazione da una grande agenzia di comunicazione. Un servizio dedicato ha un costo simile all’assunzione di un dipendente. Ovviamente, con la differenza sostanziale che, in questo caso, tutto sarà fatto con tutti i crismi. Ma la questione budget per le PMI rimane sempre di fondamentale importanza.
Inoltre, un’agenzia pubblicitaria ha molti clienti e difficilmente potrà seguire in maniera personale la nostra PMI che è destinata a diventare uno dei tanti nomi che formano il portfolio.
Pro
- Soluzioni studiate e professionali
- Più professionisti della comunicazione che intervengono nella scelta di una strategia.
- Risultati misurabile e report oggettivi di ciò che viene fatto
- Possibilità di acquistare solo un singolo servizio senza attivare un rapporto continuativo
Contro
- I prezzi proposti da un’agenzia di comunicazione strutturata sono solitamente superiori a quelli di un consulente di comunicazione o di un libero professionista.
- Se l’agenzia è molto grande, si rischia di essere solo uno dei tanti clienti.
- Un’agenzia di comunicazione difficilmente andrà a visitare la nostra PMI per conoscerne i volti e capirne i valori. Un colloquio preliminare e una visita al sito aziendale spesso sono sufficienti.

Il consulente di comunicazione
Beh, direte voi, che altro rimane?!
Probabilmente non lo sapete, ma, anche se sono molto pochi, esistono i consulenti di comunicazione aziendale.
Si tratta di liberi professionisti che seguono a 360° le attività di comunicazione della PMI. Sono professionisti veri e propri, formati per quel lavoro, che hanno scelto di non entrare in uno studio pubblicitario, preferendo seguire da vicino i propri clienti.
Insieme all’azienda decidono le strategie di comunicazione da seguire e provvedono a metterle in pratica. E se c’è bisogno di una competenza specifica? Solitamente lavorano all’interno di una rete di liberi professionisti che si completa a vicenda così da coprire tutte le necessità del cliente.
Lavorando a stretto contatto con l’azienda seguono pochi clienti per volta, ma personalmente, quasi internamente.
Queste figure uniscono i vantaggi di un dipendente a quelli di un’agenzia esterna, ma con costi decisamente più contenuti.
Pro
- Soluzioni professionali studiate insieme all’azienda.
- Rapporto personale e conoscenza diretta dell’impresa.
- Rete di professionisti per qualsiasi esigenza e problema.
- Costo mediamente inferiore a quello di un dipendente o un’agenzia di comunicazione.
- Possibilità di acquistare solo un singolo servizio senza attivare un rapporto continuativo.
Contro
- Il consulente di comunicazione non lavora sempre presso l’azienda, quindi deve essere aggiornato sulle attività dell’impresa
- Un consulente di comunicazione progetta le strategie con le PMI, ma, al contrario di un’agenzia, coinvolge altri professionisti solo se strettamente necessario.
- Può seguire solo poche aziende.
Un consulente di comunicazione oggi è un po’ come un artigiano per la cura e l’attenzione che mette nel proprio lavoro. Non può gestire tante commesse, per questo dà il 100% per i clienti che si sono affidati a lui.
Siamo alla fine. Pesati i pro e i contro… che avete deciso?